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Categoria: News Fai | 08-08-2018
Ancora braccianti agricoli morti per un incidente stradale in Puglia, molto probabilmente dietro a tutto c'è l'ombra del caporalato, lavoratori extracomunitari sottopagati (si dice 2,50 euro l'ora) che lavoravano per l'intera giornata e venivano trasportati da un campo all'altro ammassati all'interno di vecchi furgoni senza un minimo di sicurezza. Anche in Veneto e a Verona il lavoro in agricoltura e nell'allevamento, specialmente quello poco qualificato, è sottopagato e molto spesso si trovano anche cooperative create appositamente per nascondere il lavoro nero, creando buste paga fittizzie dove vengono indicate solamente poche giornate lavorative.Da tempo la Cisl e la Fai chiedono un confronto vero tra le parti sociali ed il sindacato ed un solido presidio su ogni territorio, con controlli e progetti che diano risposte in termini di accoglienza, politiche abitative, sanità, trasporti. Gli strumenti non mancano, a partire dalla legge 199 contro il caporalato, che però va implementata e applicata in tutte le sua potenzialità, repressive e preventive.La risposta a tutto ciò di questi ultimi giorni del Governo, è stata la retorica propaganda contro la legge 199 e poi l'ampliamento dell'utilizzo dei voucher, con una modalità che è un chiaro salvacondotto per il lavoro nero e la concorrenza sleale. Prima di agire bisognerebbe andare a vedere come funziona il lavoro agricolo ed in che condizioni vivono le tante persone coinvolte nelle grandi campagne di raccolta.
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Il Segretario della Fai Cisl di Verona, Giampaolo Veghini, esprime la sua vicinanza alle famiglie dei braccianti agricoli coinvolti e sottolinea la disponibilità del nostro sindacato ad aiutare i tanti lavoratori che si trovano in situazioni di sfruttamento
nel lavoro agroalimentare, sia attraverso
la campagna SOS CAPORALATO di ascolto e sensibilizzazione promossa dalla Fai Cisl di denuncia al numero verde 800199100, sia rivolgendosi direttamente ai nostri recapiti.